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lunedì 25 marzo 2013

Come da tradizione: Korouoma

Si parte alle 6 e mezza per una delle mete che piú amiamo: il canyon di Korouoma. 70 e passa kilometri per arrivare a un parcheggio e poi mezz'ora a piedi seguendo le tracce lasciate da una motoslitta. Si va a piedi bardati di tutto punto e correndo per non sentire freddo. Poi ci si apposta in un capannino e si aspetta perché questo é il luogo dei picchi neri, delle ghiandaie siberiane, dei rossi maggiori e delle cince. Quest'anno per la prima volta Patrizia da sola ha visto l'accoppiamento dei picchi neri  e, insieme, abbiamo seguito il corteggiamento davvero particolare, del maschio della ghiandaia siberiana. Ci hanno deliziato gli scoiattoli, le cince e i picchi rossi maggiori. Un luogo che amiamo molto e che abbiamo la fortuna di poter frequentare in questi periodi di freddo intenso, grazie alla generositá di Irma e Hannu Hautala e di Petteri Tormanen. Che ringraziamo.
Nota Bene:
Una particolaritá per gli appassionati di ornitologia: il maschio di picchio nero che vedete nelle ultime due foto di Patrizia ha una sottolineatura grigiastra nel piumaggio delle scapolari che é dovuta al fatto che l'esemplare in questione é un adulto in etá avanzata. Anche se in gran forma!

martedì 19 marzo 2013

Di giorno e di notte

 
Scoiattoli di giorno e lepri variabili di notte. Sono una costante della vita intorno a casa. Si é fatto vedere pochissimo l'ermellino, per niente, almeno finora, la volpe. Ma l'aurora boreale é tornata a sorpresa alle prime ore del 18 marzo, cioé ieri. Stamane appena -25, dieci gradi di piú dei giorni scorsi. Infatti fra due giorni sará primavera, almeno sulla carta.

domenica 17 marzo 2013

Giornate indimenticabili

Da quattro giorni non si vede una nuvola in cielo e c'é una calma di vento impressionante. Alta pressione al massimo e temperatura che, al tramonto, crolla e precipita sotto i -30. Alle 3 di notte di ieri 16 marzo mi sono svegliato e ho visto 3 lepri variabili accanto al cibo che gli lasciamo vicino alla finestra della cucina. Buio pesto perché la luna, crescente, a quell'ora é giá tramontata. Ma dalla parte nord di casa si intravede una leggera aurora boreale: una larga fascia verde ad arco. Vado a controllare il termometro esterno e fa -39. E´ il momento piú freddo da quando  abbiamo la casa rossa dei due cieli, quasi dieci anni. Ricordo due battute di un uomo Sami che, 26 anni fa, mi aveva detto: "Quando fa molto freddo anche il vento ha paura di muoversi intorno". Poi, riferendosi alle montagne. proseguí:"Noi non abbiamo montagne alte perché non ce n'é bisogno per arrivare vicino al cielo". Noi abbiamo provato la stessa sensazione in cima alle colline di Riisitunturi: il nostro Everest!
Post Scriptum
La quarta notte stellata consecutiva ci ha regalato uno show di aurora boreale di due ore per la gioia dei nostri ospiti: Elsa, Nadine e Gianni con la piccola Lucia di 10 mesi (lei peró dormiva il sonno dei giusti).

martedì 12 marzo 2013

24 ore imperdibili

E´una di quelle situazioni che ci danno il massimo della gioia: 24 ore dove  abbiamo assistito per prima cosa a una stellata affascinante. Un'ora dopo, mezzanotte circa, una leggera aurora boreale. Alta pressione e temperatura giú a picco. Alle tre del mattino fa -35 e la lepre variabile, Lepus timidus, se ne sta a mangiare la segale che gli lasciamo davanti alla finestra. Poi la luce del giorno, fortissima, e la temperatura che lentamente risale. Si va a sciare con il cielo azzurro splendente, assenza di vento e con le neve perfetta: fuori del tracciato a binario per il passo classico, il manto, come diciamo noi, swaroskia: cioé é tutto un luccicare di cristalli senza fine.

domenica 10 marzo 2013

Vita miracolosa degli organetti artici

Ieri all'alba -29. Il manto di neve sopra il lago Kitka é come panna montata e i primi raggi del sole dipingono, dove arrivano, tutto di rosaviola. Da alcuni giorni il giardino di casa é invaso da branchi di organetti e tra questi tantissimi della specie artica, Carduelis hornemanni il nome scientifico, arctic red poll in inglese, tundraurpiainen quello finlandese. 12 centimetri, 7 grammi piume comprese, questo piccolo passeriforme della stessa famiglia del mediterraneo cardellino é vivacissimo e allo stesso tempo estremamente confidente. Vola via soltanto se ci avviciniamo a meno di 3 metri ma lo fa piú per consuetudine di gruppo che per altro. Per noi é miracoloso solo pensare che possa sopravvivere a un clima rigidissimo quale questo attuale dove soprattutto non c'é ancora parvenza di cibo. Ma in realtá, a parte i semi e le noccioline tritate che mettiamo noi davanti alle finestre di casa, ci sono micro infiorescenze che cadono sulla neve soprattutto dalle betulle. Loro, gli organetti artici, si preparano ad andare piú a nord per nidificare. Noi godiamo della loro compagnia: osservarli a branchi di decine e decine volare via e tornare in un attimo, posarsi su tutti i rami possibili e poi "piovere" a gran velocitá sul cibo é una gioia per gli occhi.

venerdì 8 marzo 2013

Valtavaara, la collina del pettazzurro

Valtavaara é la collina dove a metá maggio arrivano i pettazzurri da Bali, Giava, dal sud est asiatico, per nidificare. Ora é un luogo di delizie invernali con galaverna e scenari di fiaba. In cima alla collina un rifugio minuscolo dove si fa il fuoco. Intorno volano branchi di organetti artici e tra i grandi abeti si trovano i rifugi notturni per le lepri variabili e i tetraonidi.

domenica 3 marzo 2013

La piú scatenata

Tra chi arriva alle mangiatoie, in queste giornate di freddo splendente, la cinciarella é sicuramente la piú scatenata. Per piccola che sia si difende e si barcamena tra ciuffolotti e ghiandaie. Stamane, alle 8 temperatura-30, é arrivata per prima difendendo poi il suo spazio vitale. Uno spettacolo.

sabato 2 marzo 2013

Rossino

Rossino ha una coda che non potrebbe essere piú appropriata. Lui é venuto a trovarci questa mattina quando la temperatura segnava uno sfolgorante -25. Cielo azzurro cobalto e il giardino ricco di richiami e di presenze: cinciarelle, cinciallegre, cince bigie alpestri, verdoni, ciuffolotti, crocieri, ghiandaie e gazze. Questo é l'inverno che amiamo: il meraviglioso inverno artico che non ha nulla in comune con "il maltempo e il gelo che attanaglia l'Italia" per 3 giorni all'anno.